lunedì 17 novembre 2008

Agostini furioso chiede lo stato di calamità


Edizione del 16 novembre 2008

Tutte le scuole non hanno aperto i battenti. Da mercoledì saranno a disposizione i moduli per la richiesta dei danni
“Ma i cittadini farebbero meglio a scattare delle foto”
Il sindaco se la prende con l’assessore Baiocco per i ritardi della Protezione civile. “Ci hanno lasciati soli”



PORTO SAN GIORGIO - “La situazione è drammatica. Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale”. A fare il punto della situazione dopo l’allagamento cittadino di venerdì sera e l’invasione di melma colata dalle colline lungo la provinciale Fermana è il sindaco di Porto San Giorgio, Andrea Agostini, che lamenta l’assenza della Protezione civile provinciale e regionale: “Hanno mandato solo due funzionari con altrettante autobotti, deviate, però, su Fermo”.

Il primo cittadino sta lavorando per chiedere i fondi straordinari per eventi atmosferici ed inoltrerà la sua richiesta alla presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento della Protezione civile, alla Prefettura, alla presidenza della giunta regionale e a quella provinciale. Agostini, con il segretario generale, sta preparando anche la modulistica per la richiesta dei danni: “Martedì la porteremo in giunta e da mercoledì sarà a disposizione della cittadinanza a cui, per il momento, consiglio vivamente di non scendere in strada, né a piedi né in auto. Chi crede di dover chiedere i danni, scatti qualche foto”.

Agostini ha ricevuto ieri, nella tarda mattinata, anche il sostegno dell’onorevole del Pdl Remigio Ceroni, dell’onorevole Simone Baldelli e del sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio che si è detto disposto ad inviare la sua Polizia municipale a sostegno dei colleghi sangiorgesi. “Speriamo di risolvere la situazione entro lunedì, anche perché stiamo provvedendo all’emergenza del maltempo solo con gli uomini ed i mezzi del Comune”, ovvero 10 vigili, 18 dipendenti della San Giorgio distribuzione e servizi, 6 dipendenti comunali e 16 uomini della Protezione civile sangiorgese: “Abbiamo bisogno di uomini, pale e mezzi”.

Tutto per rimuovere, soprattutto, il fango e la melma scesi dalle colline a nord della strada provinciale Fermana. Ed Agostini punta il dito sui guard-rail, da poco istallati lungo la strada di collegamento tra Porto San Giorgio e Fermo: “Hanno fatto da tappo al fango e, dunque, aggravato la situazione”. Il sindaco, intorno alle 12,30 di ieri ha ricevuto anche una telefonata dall’assessore provinciale alla Protezione civile, Luigino Baiocco: “Con lui ho lamentato il mancato intervento delle giacche gialle dalla Provincia e dalla Regione”.

“Fino a metà pomeriggio di venerdì – chiarisce il primo cittadino – la situazione è rimasta sotto controllo, dal pomeriggio inoltrato il quadro è progressivamente peggiorato. Nella serata di venerdì sono intervenuti i Vigili del fuoco di Ascoli Piceno”. Ieri pomeriggio sono arrivati i volontari della Protezione civile di Falerone e Pedaso con due autobotti ad alta pressione. “Mi auguro che lavorando a pieno regime, sempre che le condizioni meteo non peggiorino nuovamente, sia possibile assicurare che lunedì mattina la città torni alla normalità”.

Si cerca di trovare un lato positivo nell’ondata di maltempo che ha gettato Porto San Giorgio nell’occhio del ciclone. Ed il sindaco lo trova nella risposta dei dipendenti comunali: “E’ stata una fortuna. Tutta la macchina comunale ha risposto con la massima tempestività ed efficienza”. Proprio in questi giorni si parla di riassetto macro organizzativo dell’ente comunale: “Non si è mai investito sulla reperibilità. Noi, già da tempo abbiamo deciso di stanziare un fondo proprio per la reperibilità” che per il sindaco significa anche disporre di una squadra di pronto intervento da far scendere in campo, all’occorrenza.
GIORGIO FEDELI

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