La Destra annuncia la corsa in solitaria e presenterà le sue liste anche nelle Marche. Stafoggia o Lucentini capolista alla Camera
Affollamento nell’Ascolano. Agostini in pole ma il sottosegretario non intende mollare
ANCONA - Candidature, si alza il livello dello scontro. Clima teso e vento di tempesta soprattutto nell’ascolano. Il Partito democratico rischia (molto concretamente) una riedizione del braccio di ferro tra il vicepresidente della Regione Luciano Agostini e il sottosegretario agli Affari regionali Pietro Colonnella. Nel neo-nato Partito del popolo della libertà s’inasprisce invece la competizione tra il sindaco forzista Piero Celani e il consigliere regionale di An Guido Castelli. Di più: se l’Udc confluisse nel Pdl si aggiungerebbe un altro insidiosissimo pretendente ascolano doc, Amedeo Ciccanti. Il parterre di aspiranti parlamentari, nell’estremo sud delle Marche, insomma, è affollato. Troppo affollato.
Intanto Colonnella. Mentre i suoi “oppositori”, nel tentativo di metterlo fuori gioco, “spolverano” per lui una poltrona a Palazzo San Filippo (come sfidante di Massimo Rossi, presidente uscente della Sinistra Arcobaleno, nel 2009?), il sottosegretario fa spallucce e dà battaglia.
Chi ha attualmente in mano le leve del potere all’interno del Pd nelle Marche non tifa certamente per lui. Ma Colonnella scommette sui suoi rapporti romani. “Sono l’unico sottosegretario delle Marche - confida -. Non vedo perché debbano silurare proprio me. Sono stato sempre presente, partecipe, attento. Conterà pur qualcosa. O no?”. Oggi accompagna l’amico ministro Damiano in visita per l’ascolano. Venerdì scorso ha avvicinato Fassino. E sta studiando, insieme alla sua folta schiera di collaboratori, una road map: interviste in televisione, inviti a cene, a convegni e dibattiti. La partita, tra lui e Agostini, è tutt’altro che chiusa.
Anche il neo-nato Pdl ha il suo bel daffare. Se An riconferma con forza Mario Baldassarri e Carlo Ciccioli, l’unico posto blindato in forse continua a essere quello di Giulio Conti. Lui non fa un passo indietro ma intanto Ciccioli sta facendo scaldare i muscoli al suo sostituto: Fabio Pistarelli è in pole, avendo già tre mandati in Regione alle spalle (Franca Romagnoli e Guido Castelli ne hanno invece due). Fi punta alla riconferma degli uscenti anche se con il listone, il rischio è che Roma imponga alle Marche qualche candidato eccellente, magari proveniente dalle fila di quel microcosmo di partitini confluiti nel Pdl. Certamente saranno della partita Francesco Casoli, Simone Baldelli e Remigio Ceroni. Ma Giannotti? Bugaro? Celani? Tre nomi, questi, che al coordinatore regionale degli azzurri non provocano peraltro una particolare simpatia. “Sarà Berlusconi a decidere ogni cosa”, va ripetendo Ceroni a chi, in questi giorni, lo avvicina per sapere qualcosa sulle candidature. Resta poi l’incognita “terzo mandato” nel Pd. Qui fioccano le interpretazioni. Per la Amati il divieto di ricandidatura scatta con “tre mandati parlamentari”. Nel qual caso lei potrebbe competere. Per Galeazzi si parla di “tre mandati nelle assemblee legislative”. In questo caso il divieto varrebbe per la Amati (ha tre legislature in Regione e mezza in Senato) ma non per lui (che ha alle spalle solo due mandati da sindaco e mezzo alla Camera). Comunque sia, sono fuori gioco salvo deroghe, sia Calvi che Lusetti. Gli altri due, Galeazzi e Amati, “ballano”. In attesa dell’assemblea nazionale del 16 febbraio in cui Veltroni fornirà l’interpretazione autentica.
Nel pesarese dovrebbero trovare certa ricandidatura nel Pd sia Giovanelli e che Vannucci. La provincia attualmente meno litigiosa è quella di Fermo dove, se ci sarà un posto (molto improbabile), questo potrebbe essere assegnato a Francesco Verducci.
Ma c’è un’altra clamorosa novità: ieri a Trieste “La Destra” ha annunciato che correrà da sola. Con la Santanché candidata premier. Nelle Marche “La Destra” presenterà la sua lista e, nel caso di un exploit elettorale (imprevedibile), potrebbe pure scattare un seggio, più probabile alla Camera. Si contendono la posizione di capolista il segretario regionale Walter Stafoggia e il suo vice, l’assessore di Montegranaro Mauro Lucentini. Che possono cominciare a sognare.
LOLITA FALCONI
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lunedì 11 febbraio 2008
Colonnella lancia la sfida: “Io ci sarò”
Etichette: Corriere Adriatico, Popolo della Libertà, rassegna stampa, Simone Baldelli
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