lunedì 31 marzo 2008

Fini incorona Agostini. “Vinciamo al primo turno”

Edizione del 30 marzo 2008

Sul palco i candidati alla Camera e al Senato per il Pdl oltre che i candidati sindaci Spina e Benedetti

Bagno di folla in piazza della stazione per il leader di An. La Romagnoli: “Era per un caffè...”

PORTO SAN GIORGIO - Che la mattinata è di quelle importanti per Porto San Giorgio lo si capisce subito. Anche solo guardando Carlo Del Vecchio, capo-popolo della destra sangiorgese, che sfoggia una seriosa (e per lui insolita) cravatta blu a pois. “Per il presidente questo ed altro”, dice. Anche Andrea Agostini, candidato sindaco del centrodestra, è raggiante. Quella piazza della stazione piena di gente che attende sotto un sole primaverile l’arrivo del leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, gli offre su un piatto d’argento la conferma alle sue sensazioni delle ultime settimane. “Sì, possiamo chiudere al primo turno”.

Fini si materializza in piazza venti minuti prima dell’una. Nello stesso momento in cui Claudio Brignocchi, il candidato sindaco del Pd, e la moglie Katia Ciabattoni, prendono posto davanti al Novecento. Per assistere allo show degli avversari. Fair play istituzionale, che classe!.

Il presidente di An parte subito in quarta. Nonostante la ressa, appena scende dall’auto blindata rilascia subito due dichiarazioni ai giornalisti. “Sì, questa zona delle Marche la conosco. E’ tra quelle che risente maggiormente del ritardo infrastrutturale. Rispecchia un po’, in piccolo, quella che è la situazione della vostra regione e dell’Italia. A cui noi diciamo: rialzati!”. Del Vecchio, che pure non è uno che le manda a dire, fatica a contenere l’entusiasmo della folla. S’accosta a favore di telecamere pure il candidato sindaco Pdl di Porto Sant’Elpidio Giovanni Spina. C’è una a dir poco felice Franca Romagnoli. Portare il suo tanto amato presidente nel cuore del Fermano deve essere per lei una bella vittoria. “Per convincerlo ho dovuto usare un escamotage”, racconta la presidente provinciale di An di Fermo. Quale? “Gli avevo proposto di fermarsi a P.S.Giorgio solo per un caffè, poi mentre eravamo in macchina, nel tragitto da Ancona a qui, gli ho detto: presidente, per sicurezza ho fatto preparare un palchetto in piazza. Visto mai ci fosse gente! Quando è arrivato e ha visto tutto questo pienone...”. Fini è stato al gioco. “Mi avevano proposto di fermarmi per un caffè”. E rivolto alla Romagnoli: “Cara Franca, paghi tu il conto per tutti, adesso!”. E giù applausi. Sul “palchetto” preparato dalla Romagnoli salgono tutti. I due candidati sindaci Spina e Agostini che ormai usano fare staffetta in ogni occasione e non fanno altro che chiamarsi l’un l’altro il-mio-caro-amico-Giovanni, il-mio-caro-amcio-Andrea (fusa tra colleghi!), l’aspirante sindaco di Montegiorgio Benedetti, i candidati di Camera e Senato del Pdl, da Ciccioli a Conti, da Baldelli (che a fine mattinata, al Caffè Novecento, ha offerto, a pochi intimi, una spettacolare imitazione di Tremonti) a Ceroni al sindaco Di Ruscio. A bordo palco Putzu, l’uomo-preferenze del Pdl elpidiense, Maria Antonietta Di Felice, l’assessora azzurra curatrice dei grandi eventi per Fi. Sulle scalette del palco lui, Del Vecchio. Nella doppia veste di militante e uomo del servizio d’ordine. Tanto che parte con scatto felino non appena, dietro al palco, intravede un accenno di rissa. “I soliti comunisti provocatori”, fa il capo-popolo una volta sedati gli animi (con il pronto intervento anche degli uomini del commissariato e dei carabinieri), tornando sottopalco.

Fini dedica a P.S.Giorgio una buona mezz’ora, prima di correre ad Ascoli. Parla di un’Italia che non ce la fa più, della difficoltà ad arrivare a fine mese. Di meritocrazia (propone la detassazione degli straordinari), di difesa della famiglia. Sfotte la sinistra che ama i poveri. “Come diceva Indro Montanelli, li ama talmente che ne ha aumentato il numero”. Fa un accenno alla strage di Appignano e a quel balordo che nonostante già condannato, era in libertà. Questo per dire che “ci vuole certezza della pena” e che, su questo “la Sinistra è culturalmente in ritardo”. A fine comizio è un assalto alla stretta di mano, manco fosse una rockstar. Gli si avvicina pure una signora di Falerone. “Mi chiamo Angela Marani - gli sussurra catturando l’attenzione del leader - stesso cognome di sua mamma Erminia. Magari c’è un legame di parentela”. Fini si mostra interessato alla teoria. E commosso. “Mi ha detto di scrivergli”, racconterà poco dopo Angela mentre lui è già ripartito e la piazza sfolla. Agostini, soddisfatto, commenta. “Sì, sì, la chiudiamo al primo turno”.
LOLITA FALCONI

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