lunedì 18 giugno 2007

P.A:UNIONE DIVISA SU NORMA ANTI-FANNULLONI,SI RINVIA IN AULA

P.A:UNIONE DIVISA SU NORMA ANTI-FANNULLONI,SI RINVIA IN AULA
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - L'Unione si divide sul disegno di legge Nicolais che punta a rimodernare la Pubblica Amministrazione. Un testo che e' stato approvato dalla commissione Affari Costituzionali e che dovra' essere esaminato dall'Aula della Camera il prossimo 18 giugno.
In particolare, a far discutere la maggioranza e' la norma cosiddetta anti-fannulloni: l'articolo 11 del provvedimento che prevedeva l'istituzione presso il Cnel di una commissione per ''la valutazione dei risultati e della qualita' dell'azione dell'amministrazione pubblica''. Questa norma piaceva poco ai sindacati, spiegano Simone Baldelli e Gabriele Boscetto di FI, e cosi' il centrosinistra avrebbe deciso di sopprimerla con un emendamento del relatore Oriano Giovannelli (Ulivo). Ma con il voto contrario dell'Italia dei Valori, della Rosa nel Pugno e con l'astensione dei Verdi.
A spingere la maggioranza a sopprimere la norma, che secondo il deputato dell'Italia dei Valori Carlo Costantini era il ''vero cuore della riforma'', sarebbero stati ufficialmente i pareri delle commissioni Lavoro e Bilancio. Secondo la prima commissione, di un organismo 'controllore' come quello previsto nel ddl si potrebbe parlare meglio nel 'memorandum governo-parti sociali' piuttosto che in un provvedimento cosi' articolato. Mentre la commissione Bilancio ha avuto da ridire sulla copertura finanziaria prevista intorno ai 2 milioni di euro.
Forti di queste osservazioni della Bilancio e della Lavoro, buona parte dei deputati dell'Unione ha detto 'no' alla commissione 'anti-fannulloni'. Mentre altri hanno detto 'si' ai controlli e quindi 'no' all'emendamento soppressivo del relatore. Alla fine comunque l'Idv ha votato a favore del provvedimento nel suo complesso, mentre la Rosa nel pugno non ha potuto votare. Lanfranco Turci, infatti, ha fatto mettere a verbale la contrarieta' del proprio gruppo alla soppressione della norma, ma poi tecnicamente non ha potuto esprimere il voto perche' non facendo parte della commissione Affari Costituzionali era sprovvisto della delega a votare. I Verdi invece con Marco Boato si sono astenuti.
''Ma quali motivazioni tecniche! - esclama Baldelli - le ragioni di fondo dell'emendamento soppressivo di Giovanelli sono politiche'' visto che i sindacati ''hanno manifestato una netta contrarieta' all'articolo 11''. ''In Aula pero' - assicura Costantini dell'Idv - noi faremo di tutto per reinserire la norma che istituisce la commissione'' di controllo del lavoro nella Pubblica Amministrazione.
Nel testo, atteso in Aula per il 18, si prevede tra l'altro anche la 'digitalizzazione' di atti e documenti amministrativi, norme per facilitare procedure burocratiche e misure 'penalizzanti' per i dirigenti non particolarmente 'zelanti'.


Apc-P.A./ UNIONE CEDE AI SINDACATI, SCOMPARE 'NORMA ANTI-FANNULLONI'
Lunedì Ddl in Aula Camera senza Authority. Contrari Cdl,Idv e Rnp
Roma, 15 giu. (Apcom) - I sindacati hanno vinto la loro battaglia: non ci sarà alcuna norma anti-fannulloni nel ddl Nicolais che punta alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Ieri, infatti, la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha dato il via libera al provvedimento che approderà in Aula per la discussione generale lunedì prossimo 18 giugno, sopprimendo però l'articolo che istituiva presso il Cnel una Authority per la valutazione dei risultati e della qualità delle Amministrazioni pubbliche. A favore della soppressione ha votato tutto il centrosinistra, ad eccezione della Rosa nel Pugno e dell'Italia dei Valori che hanno votato contro insieme al resto del centrodestra.
Le prime avvisaglie di affossamento della norma si erano avute già l'altro ieri con il parere espresso dalle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera che invitavano allo stralcio dell'articolo sui fannulloni: secondo la V Commissione la norma non aveva copertura finanziaria; per l'XI invece contrastava con il memorandum d'intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle amministrazioni siglato tra governo e sindacati lo scorso 18 gennaio. E il relatore del testo Oriano Giovannelli (Ulivo) ha portato proprio la mancanza di copertura finanziaria paventata dalla Bilancio come ragione della soppressione della norma anti-fannulloni pur non condividendo, invece, le osservazioni della commissione Lavoro perché "deboli" in quanto, ha spiegato, "il Parlamento ha piena autonomia e non è vincolato dagli impegni del governo con i sindacati".
Le vere ragioni dello stralcio, tuttavia, stanno nella strenua opposizione dei sindacati ad una Authority anti-fannulloni che, a detta di Raffaele Bonanni (Cisl), sarebbe "mortificante, oltre che punitivo, nei confronti di persone che si alzano la mattina e lavorano tutta la giornata". Una opposizione tale che ha portato i sindacati a minacciare, come ha fatto da ultimo il segretario generale della Cgil funzione pubblica, Carlo Podda, il ritiro della firma dal memorandum d'intesa. E Graziella Mascia (Prc) non ha nascosto ieri in Commissione le "ragioni politiche" della decisione di sopprimere il 'mortificante' articolo perché, ha motivato, "il ruolo delle relazioni sindacali va riconosciuto e rispettato".
La proposta del relatore di sopprimere la norma anti-fannulloni ha incassato il no di Idv e Rosa nel Pugno. Lanfranco Turci infatti era stato, insieme a Pietro Ichino, il padre della proposta, poi molto ridimensionata dal ministro delle Innovazioni nella P.A.. Secondo il forzista Simone Baldelli la soppressione della norma rappresenta "un isolamento del Ministro Nicolais all'interno del governo, la sudditanza del centrosinistra ai sindacati e la sua indifferenza alla meritocrazia nella P.A.".

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