giovedì 29 novembre 2007

WELFARE: CAMERA, SI' A ODG FI SU RAPPORTO GOVERNO-PARLAMENTO

(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Si' dell'Aula di Montecitorio all'ordine del giorno di Simone Baldelli di Forza Italia sul tema del rapporto tra Esecutivo e Parlamento in materia di concertazione che impegna il Governo a garantire la pienezza delle prerogative parlamentari.
''Il Governo - spiega Baldelli - ha inizialmente dato parere favorevole al dispositivo del mio ordine del giorno, ma parere contrario alla premessa, che pero' riprendeva letteralmente le parole pronunciate martedi' dal presidente Bertinotti sul rapporto tra concertazione e sovranita' del Parlamento.
Dopo aver visto che, invece, molti gruppi di maggioranza (Prc, Pdci, Pd e altri), lo sottoscrivevano dichiarando il loro voto favorevole, l'Esecutivo, capendo che stava sfiorando un incidente istituzionale con la presidenza della Camera ed un altrettanto grave incidente politico con la propria maggioranza, si e' rimesso all'Assemblea, che ha approvato, sostanzialmente all'unanimita', la mia proposta. Dopo questa pessima figura fatta oggi in Aula, viene spontaneo affermare che il Governo avrebbe fatto bene a rimettersi al Parlamento, senza trattative sottobanco, anche sul testo del ddl welfare: avrebbe cosi' evitato una fiducia mortificante per la sua stessa maggioranza, le dimissioni del presidente della commissione Lavoro e l'esplosione di una crisi politica, le cui dimensioni ed il cui esito il Governo stesso non riesce a stimare''.(ANSA).

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Il testo dell’ordine del giorno recita testualmente:

ORDINE DEL GIORNO


La Camera,
premesso che:

la vicenda che si è sviluppata sul testo che recepisce il protocollo sul welfare ripropone una evidente e preoccupante difficoltà nel rapporto tra il Parlamento e l'Esecutivo;

merita una riflessione attenta anche il tema del rapporto che intercorre, o deve intercorrere, fra le trattative e gli accordi che vedono protagonisti il Governo e le parti sociali ed il ruolo delle Camere, in funzione della salvaguardia del carattere parlamentare della nostra forma di governo;

nella risoluzione sulla Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria, approvata dalla Camera il 4 ottobre scorso, è stato sottolineato, con riferimento ai disegni di legge collegati, «che l'utilizzo di più strumenti (...) può utilmente concorrere ad un più ordinato e più ragionato esame dei provvedimenti che compongono la manovra»;

emerge, e non da oggi, un'esigenza istituzionale che postula un'adeguata precisazione dei ruoli del Parlamento e del Governo,

impegna il Governo

ad adottare iniziative e comportamenti, per quanto di sua competenza, tesi a restituire agibilità al sistema costituzionale, garantendo così la pienezza delle prerogative parlamentari anche nelle prossime eventuali attività di concertazione, e dunque a tenere costantemente e preventivamente informato il Parlamento, attraverso informative e audizioni presso le competenti commissioni parlamentari, sulle linee e le posizioni che il governo intenderà adottare per il futuro nell’ambito di tale concertazione e sugli indirizzi e gli orientamenti di attuazione delle deleghe, nonché del raggiungimento degli obiettivi previsti nel testo in questione.

Baldelli

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