“Questo è un accordo contro le nuove generazioni dove Governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati più asetticamente parasubordinati.
Questa intesa, che pure scontenta tutti, è una controriforma scriteriata che ci allontana dall’Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva.”. E’ quanto afferma l’onorevole Simone Baldelli, componente del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Montecitorio.
PENSIONI: BALDELLI (FI), ACCORDO CONTRO NUOVE GENERAZIONI
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - ''Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati piu' asetticamente parasubordinati''. Lo afferma Simone Baldelli, deputato di Forza Italia.
''Questa intesa, che pure scontenta tutti, e' una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva'', conclude.(ANSA).
PENSIONI: BALDELLI (FI), CONTRORIFORMA SCRITERIATA SU PELLE PRECARI
Roma, 20 lug. - (Adnkronos) - ''Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove Governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a
scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati più asetticamente parasubordinati. Questa intesa, che pure scontenta tutti, è una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva''. E' quanto afferma l'on. Simone Baldelli, componente del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Montecitorio.
(ECO) Pensioni: Baldelli (Fi), controriforma scriteriata su pelle precari
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 lug - "Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove Governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati piu' asetticamente parasubordinati". Lo afferma Simone Baldelli (Fi) sottolineando in una dichiarazione che "questa intesa, che pure scontenta tutti, e' una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva"
Pensioni, Baldelli: controriforma scriteriata su pelle precari
Roma, 20 LUG (Velino) - "Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati piu' asetticamente parasubordinati". Lo dichiara in una nota il parlamentare di Forza Italia Simone Baldelli. "Questa intesa - aggiunge - che pure scontenta tutti, e' una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva".
PENSIONI. BALDELLI(FI):CONTRORIFORMA SCRITERIATA SU PELLE PRECARI
(DIRE) Roma, 20 lug. - "Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati piu' asetticamente parasubordinati". E' quanto afferma Simone Baldelli (Fi), componente della commissione Lavoro di Montecitorio. "Questa intesa, che pure scontenta tutti- conclude Baldelli- e' una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva".
PENSIONI: BALDELLI "SCRITERIATA CONTRORIFORMA"
ROMA (ITALPRESS) - "Questo e' un accordo contro le nuove generazioni dove Governo, sinistra e sindacati, per assecondare un programma elettorale sciagurato, non si fanno alcuno scrupolo a scippare i contributi a quei lavoratori che, quando si critica la legge Biagi, chiamano precari, mentre quando devono rimetterci il diritto alla pensione vengono chiamati piu' asetticamente parasubordinati". Lo afferma Simone Baldelli, componente del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Montecitorio.
"Questa intesa, che pure scontenta tutti - aggiunge -, e' una controriforma scriteriata che ci allontana dall'Europa e ci condanna ad una maggiore pressione fiscale e contributiva".
-------------------------------------------------------
PENSIONI: DINI,MARONI E PRODI;TRE RIFORME A CONFRONTO/SCHEDA
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Con tre riforme in dodici anni, diversi governi italiani hanno provato ad indirizzare la spesa pensionistica su binari sostenibili per le finanze pubbliche.
Dapprima la riforma Dini, con il passaggio al sistema contributivo, quindi la Maroni, con l'introduzione dello 'scalone', ed infine l'ultima versione che il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, vede come ''l'ultimo capitolo della riforma pensionistica''.
Ecco in estrema sintesi i punti principali delle tre riforme.
- DINI: varata nell'estate del 1995, introduce il metodo di calcolo del trattamento pensionistico basato sui contributi versati, e non sulle ultime retribuzioni, per tutti quei lavoratori con meno di diciotto anni di anzianita'. Si puo' andare in pensione in un'eta' compresa fra i 57 e i 65 anni (e con 5 anni di contribuzione minima, purche' l'importo della pensione superi un minimo prestabilito) e siano decorsi 35 anni di attivita'. Chi ha 40 anni di contribuzione puo' ritirarsi a qualsiasi eta'. Si inizia a stimolare l'adesione a forme pensionistiche complementari e vengono introdotte nuove finestre per l'uscita dal mondo del lavoro.
- MARONI: con questa riforma del 2004 arriva lo 'scalone'. Dal primo gennaio 2008, viene cancellata la fascia flessibile 57-65 anni e l'eta' pensionistica minima si alza a 60 anni, fermo restando il requisito di un periodo contributivo di almeno 35 anni. In pratica, spiegava l'allora ministro del Welfare, Roberto Maroni, ''dal 2008 la regola generale sara' che in pensione si potra' andare solo con 40 anni di contributi oppure con 65 anni di eta', 60 per le donne''. Vengono introdotti disincentivi per chi va in pensione 'solo' a 57 anni e con 35 di contributi, ma anche incentivi per proseguire l'attivita' pari a circa un terzo della busta paga. Il lavoratore puo' scegliere di riceverli tutti in busta o continuare a versarli per aumentare la propria pensione. Si mette mano anche al trattamento di fine rapporto, con la regola del silenzio-assenso, secondo la quale, in assenza di un'indicazione da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio Tfr, questo viene trasferito alla forma di previdenza complementare prevista dai contratti collettivi.
- PRODI: nasce dalla mediazione del presidente del consiglio fra chi voleva l'abolizione 'tout-court' dello scalone e chi ne chiedeva una dilazione negli anni, l'ultima riforma pensionistica in ordine cronologico. Si e' arrivati ad un aumento graduale dell'eta' pensionabile, attraverso un mix di scalini e quote dal 2008, con l'introduzione di nuovi coefficienti a partire dal 2010 ed l'esclusione dei lavori usuranti. Dal primo gennaio 2008 si potra' andare in pensione a 58 anni di eta' e 35 di contributi, mentre dall'anno successivo si introducono le quote, date dalla somma di eta' e anni lavorati: la prima e' 95 (con almeno 59 anni di eta'), poi, dal 2011, si passa a 96 (con almeno 60 anni), mentre dal 2013 si potrebbe salire a 97 (con almeno 61 anni). Per chi ha maturato i 40 anni di eta', inoltre, nessuna riduzione da quattro a due finestre, prevista invece dalla legge Maroni.
-------------------------------------------------------
PENSIONI. TESTO INTEGRALE ACCORDO: 3 PAGINE SCRITTE, 3 DI TABELLE
(DIRE) Roma, 20 lug. - Tre pagine scritte fitte, tre tabelle. Siglate alle ore 5,18 e alle 5,31. Sotto, le firme di Tomasso Padoa-Schioppa, Cesare Damiano, Enrico Letta e i tre leader sindacali (con quella di Guglielmo Epifani per presa d'atto). Ecco, di seguito, il testo dell'accordo sulle pensioni, che la DIRE e' in grado di anticipare.
FINESTRE PENSIONISTICHE.
Il governo e le parti sociali costituiranno una Commissione allo scopo di esaminare la possibilita' di inserire, nell'ambito dei dispositivi che regolano le pensioni di vecchiaia, per uomini e donne, finestre di uscita verso la pensione. Tale commissione dovra' completare i suoi lavori entro il mese di settembre 2007. L'argomento delle finestre pensionistiche, attraverso il loro passaggio a 4, sara' affrontato per quei lavoratori che hanno totalizzato 40 anni di contributi pensionistici al fine di ridurre gli attuali tempi di attesa per il pensionamento. I due interventi sulle finestre sopra descritti dovranno essere predisposti in modo tale da avere complessivamente un saldo finanziario nullo.
DETASSAZIONE DEL PREMIO DI RISULTATO
Il governo stanziera', nella prossima legge finanziaria, un importo pari a 150 milioni di euro per il 2008 per detassare una quota delle risorse contratte per i premi di risultato. A questo proposito verra' costituita una commissione tra governo e parti sociali con l'obiettivo di definire le modalita' tecniche di implementazione entro il 15 settembre 2007.
RAZIONALIZZAZIONE ENTI
Il governo si impegna a presentare entro il 31 dicembre 2007 un piano industriale volto a razionalizzare il sistema degli enti previdenziali ed assicurativi, e a conseguire, nell'arco del decennio, risparmi finanziari per 3,5 miliardi di euro. Tale piano individuera' le sinergie tra i vari enti (sedi, acquisti, sistemi informatici, uffici legali) al fine di produrre nel breve periodo i risparmi sopra evidenziati e sara' oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. A partire dal 2011, esclusivamente come elemento di garanzia, e' previsto l'aumento dello 0,09% dell'aliquota di tutte le
retribuzioni soggette a contribuzione (lavoratori indipendenti, parasubordinati e autonomi). Tale incremento non verra' attivato solo nel caso in cui il processo di razionalizzazione degli enti previdenziali e assicurativi assicuri con certezza il conseguimento di risparmi medi annui in grado di garantire l'obiettivo nel capoverso precedente.
MODIFICA SCALONE
Entro il 20 luglio le parti possono concordare una diversa graduazione dei requisiti anagrafici e contributivi e un diverso stanziamento al fondo dei lavoratori usuranti, a condizione che gli oneri complessivi non superino quelli determinati dal presente accordo e che il fondo abbia una dotazione finanziaria non inferiore ai 2 miliardi di euro.
COEFFICIENTI DI TRASFORAZIONE
Le parti convengono che l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione e' elemento inderogabile del sistema contributivo di cui alla legge 8 agosto del 1995.
1) e' istituita una commissione composta di esperti nominati dal governo e dalle organizzazioni sindacali piu' rappresentative con il compito di verificare e proporre modifiche entro il 31/12/2008 dei seguenti elementi dell'attuale regime pensionistico contributivo, nel rispetto degli andamenti e degli equilibri della spesa pensionistica di lungo periodo e delle procedure europee:
- le dinamiche delle grandezze macroeconomiche, demografiche e migratorie che influiscono sugli attuali coefficienti;
- l'incidenza dei percorsi lavorativi discontinui, anche alla luce delle modifiche apportate dal governo, al fine di verificare l'adeguatezza degli attuali meccanismi di tutela delle pensioni piu' basse e di proporre meccanismi di solidarieta' e di garanzia (che potrebbero portare indicativamente il tasso di sostituzione al netto della fiscalita' a un livello non inferiore al 60%), facendo salvo l'equilibrio finanziario dell'attuale sistema pensionistico;
- il rapporto intercorrente tra l'eta' media attesa di vita e quella dei singoli settori di attivita'.
2) In questo ambito, in fase di prima rideterminazione dei coefficienti di trasformazione, la tabella A della legge Dini verra' sostituita, "con effetto dal 1^ gennaio 2010", da una tabella aggiornata.
3) la cadenza temporale per l'applicazione dei coefficienti diventa di 3 anni. Sara' compiuta una verifica decennale della sostenibilita' ed equita' del sistema generale.
4) L'aggiornamento dei coefficienti viene effettuato con decreto del ministero del Lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il ministero dell'Economia.
5) Nelle more dell'eventuale modifica legislativa sulla base delle proposte della commissione restano ferme le disposizioni di cui alla vigente normativa salvo le modifiche di cui ai punti 3 e 4.
DISCIPLINA DEI LAVORI USURANTI
Per quanto riguarda i lavori usuranti sono state individuate risorse disponibili su base annua che, sommate alle risorse per lo scalone, determinano una cifra complessiva nel decennio 2008-2017 di 10 miliardi di euro.
L'ipotesi conclusiva, definita da una commissione appositamente costituita da governo e parti sociali che conludera' i lavori entro settembre 2007 prevede:
- i lavoratori impegnati nelle attivita' previste dal decreto del ministro del Lavoro del 1999 (decreto Salvi);
- lavoratori considerati notturni secondo i criteri definiti dal decreto legislativo 66/2003;
- lavoratori addetti a linea catena individuati sulla base di questi tre criteri:
a) lavoratori dell'industria addetti a produzioni di serie;
b) lavoratori vincolati all'osservanza di un determinato ritmo produttivo collegato a lavorazioni o a misurazioni di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenza di postazioni;
c) lavoratori che ripetono costantemente lo stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall'organizzazione del lavoro o della tecnologia.
Sono esclusi gli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali e al controllo qualita'.
- conducenti di mezzi pubblici pesanti.
Coloro che risultano nelle condizioni suddette possono conseguire su domanda diritto a pensione con requisito anagrafico ridotto di 3 anni rispetto a quello previsto purche' abbiano svolto tale attivita' a regime per almeno la meta' del periodo di lavoro complessivo o (nel periodo transitorio) almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attivita' lavorativa.
Le ulteriori determinazioni saranno affidate alla commissione di cui sopra.
-------------------------------------------------------
PENSIONI: ECCO L' ACCORDO GOVERNO-SINDACATI/SCHEDA
Roma, 20 lug. - (Adnkronos) - Aumento graduale dell'età di pensionamento di anzianità attraverso un mix di scalini e quote dal 2008, nuovi coefficienti a partire dal 2010 ed esonero dei lavori usuranti: è quanto prevede l'accordo tra Governo e sindacati raggiunto questa mattina con cui si supera lo scalone previsto dalla riforma Maroni.
La proposta ora all'esame del Consiglio dei ministri prevede dunque:
- Dal primo gennaio 2008 si potrà andare in pensione con 58 anni e 35 di contributi
- Dal primo luglio 2009 si potrà andare in pensione con 'quota' 95 (mix età anagrafica e contributi) ma con almeno 59 anni d età
- Dal primo gennaio 2011 si potrà andare in pensione con quota 96 con almeno 60 anni di età
- Dal primo gennaio 2013 si potrà andare in pensione con quota 97 ed almeno 61 anni di età. Prima di questo ultimo passaggio però e' prevista una verifica sui risparmi che in caso positivo potrebbe escludere lo 'scatto'.
Per chi ha maturato quarant'anni di contributi sono previste 4 finestre d'uscita. Per le donne l'età di pensionamento resta a 60 anni.
Per i coefficienti di trasformazione il loro aggiornamento è stato rinviato al 2010.
Lavori usuranti: saranno esclusi dalle nuove regole circa 1,4 milioni di lavoratori che svolgono attività usuranti.
-------------------------------------------------------
PENSIONI: CRESCE PLATEA LAVORI USURANTI, ORA 1,4 MLN/SCHEDA
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Dal primo gennaio 2008 aumenterà l'età pensionabile ma crescerà anche il numero di lavoratori che potranno usufruire ancora del vecchio termine, fissato a 57 anni. E' questo il risultato dell'ampliamento dei requisiti con cui vengono determinati i cosiddetti lavori usuranti, cioè quelli che verranno esclusi dall'aumento dell'età minima per andare in pensione. Si passa dai 320.000 del decreto Salvi ad una platea di circa 1,4 milioni di persone, per circa 5.000 uscite l'anno.
Il punto di partenza per la determinazione dei 'nuovi' lavori ad alto tasso di usura del lavoratore è il decreto del 4 agosto 1999 dall'allora ministro del Lavoro, Cesare Salvi, che aveva individuato una serie di mansioni, quali quelle svolte nelle cave, nelle miniere, nelle gallerie, nelle navi, nelle fonderie, nell'asportazione dell'amianto e nel settore del vetro.
Scendendo nel dettaglio, i lavori usuranti sono quelli svolti in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità; quelli nelle cave di materiale di pietra e ornamentale e nelle gallerie; quelli in cassoni ad aria compressa; i lavori che espongono ad alte temperature; le mansioni dei soffiatori nell'industria del vetro e quelle dei palombari; i lavori espletati in spazi ristretti e angusti; oltre ai lavori di asportazione dell'amianto.
A questa lista, che comprenderebbe circa 320.000 dipendenti, di cui circa 1.000 potrebbero andare subito in pensione, si vanno ad aggiungere altre tre categorie: i lavoratori notturni (individuati dal decreto legislativo 66 del 2003), i conduttori di mezzi pubblici pesanti e quelli impiegati nelle catene di montaggio e a ciclo continuato. In particolare, in quest'ultima categoria, si legge nel testo definitivo approvato questa mattina, sono individuati i ''lavoratori dell'industria addetti a produzioni di serie'', quelli ''vincolati all'osservanza di un determinato ritmo produttivo collegato a lavorazioni o a misurazioni di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenza di postazioni'' e quelli che ''ripetono costantemente lo stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall'organizzazione del lavoro o dalla tecnologia. Sono esclusi gli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali e al controllo di qualita'''.
I nuovi criteri vengono applicati a chi ha svolto tali attività ''a regime per almeno la metà del periodo di lavoro complessivo o in almeno 7 degli ultimi 10 anni di attività lavorativa''.
Rimangono quindi fuori alcune delle categorie richieste dai sindacati, come ad esempio i portieri o i baristi caldeggiati dal leader della Uil, Luigi Angeletti. Per finanziare l'esclusione dei lavoratori 'usurati' il Governo ha stanziato 2,9 miliardi dei 10 complessivi messi sul piatto per superare lo scalone della riforma Maroni.
-------------------------------------------------------
PENSIONI: IL DOCUMENTO DELL'INTESA, INTERVENTI 10 MLD
MA A QUESTO POTREBBERO AGGIUNGERSI 4 MLD ULTERIORI PER FINESTRE
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Dieci miliardi di euro in dieci anni per coprire gli interventi sullo scalone e sui lavoratori usuranti ai quali potrebbero aggiungersi altri quattro miliardi di euro per ripristinare le quattro finestre per i lavoratori che hanno maturato 40 anni di contributi e per prevedere 5.000 mobilita': e' quanto prevede l'accordo siglato questa mattina all'alba tra Governo e leader di Cgil, Cisl e Uil a palazzo Chigi.
Il documento che l'ANSA e' in grado di anticipare e' formato da sei pagine siglate dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, da quello del Lavoro Cesare Damiano e dai leader di Cgil, Cisl e Uil, Epifani Bonanni e Angeletti (Epifani sopra la firma ha aggiunto 'per presa d'atto'). Il documento porta l'orario 5.18 nella parte sui coefficienti di trasformazione e 5.31 nella parte finale.
La copertura degli interventi sullo scalone (7,1 miliardi tra il 2008 e il 2017) e sul fondo per i lavoratori usuranti (2,9 nello stesso periodo) e' individuata nel riordino degli enti previdenziali (3,5 miliardi), nell'aumento delle aliquote contributive dei lavoratori parasubordinati (un punto ogni anno per tre anni dal 2008 per un totale di 3,6 miliardi) e nell'aumento delle aliquote contributive dei parasubordinati non esclusivi (dal 2008 aumento di un punto per 0,8 miliardi) ma anche dalla sospensione per un anno delle indicizzazioni delle pensioni superiori a otto volte il minimo (1,4 miliardi) e dall'armonizzazione dei fondi speciali (0.7 miliardi).
Per il ripristino di quattro finestre per chi ha 40 anni di contributi e per la salvaguardia della mobilita' per 5.000 persone la copertura dovrebbe essere trovata nell'introduzione delle finestre per la pensione di vecchiaia. In assenza dell'introduzione delle finestre per la pensione di vecchiaia (adesso gli uomini che compiono 65 anni e le donne che ne compiono 60 possono immediatamente lasciare il lavoro) dovrebbe saltare quindi anche il ripristino delle quattro finestre per l'anzianita'.
I video di Simone Baldelli
VEDI GLI ALTRI VIDEO CANALE YOUTUBE
IL PARLAMENTARE DEL MESE
VEDI GLI ALTRI VIDEO CANALE YOUTUBE
IL PARLAMENTARE DEL MESE
venerdì 20 luglio 2007
PENSIONI: BALDELLI (FI), CONTRORIFORMA SCRITERIATA SU PELLE PRECARI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Iscriviti al: Podcast (Itunes)
Nessun commento:
Posta un commento